La notte del 12 febbraio, a causa dell’eccessivo peso della neve, è parzialmente crollato
il tetto del locale turbine fra le unità 3-4 della centrale di Chernobyl. Il crollo interessa una superficie di circa 600 mq. Grande l’allarme, ma le autorità ucraine hanno
confermato che non c’è un aumento radioattività rispetto a quella normalmente riscontrata. La preoccupazione rimane però molto forte, infatti ciò testimonia la ciriticità statica del sarcofago, il cui peso ha di 200 volte aumentato il peso della struttura sulle fondamenta, con conseguente abbassamentodi 4 metri del reattore, avvicinandolo pericolosamente alle falde acquifere che interessano i fiumi Prypiat e Dniepr (terzo fiume più lungo d’Europa, dopo Volga e Danubio). Due società farncesi di costruzioni operanti sulla struttura hanno evacuato per precauzione 80 addetti. All’interno della centrale si stima vi siano circa 200 tonnellate di materiale raddioattivo ed una infinità di polveri, che, in caso di cedimento del sarcofago, si libererebbero nell’aria.
CROLLO DEL TETTO ALLA CENTRALE DI CHERNOBYL
13/02/2013